Sorry, this browser is not supported due to insufficient spread or advanced age (Your version is 5.0).


© Rootbook
Imprint



A Rootbook Author
2012 - today
Published by: Rootbook
EBook








Chapter 131


"Anche due", rispose il pesce, il quale era un Delfino così garbato, come se ne trovano pochi in tutti i mari del mondo.
"Mi farebbe il piacere di dirmi se in quest'isola vi sono dei paesi dove si possa mangiare, senza pericolo d'esser mangiati?"
"Ve ne sono sicuro", rispose il Delfino. "Anzi, ne troverai uno poco lontano di qui."
"E che strada si fa per andarvi?"
"Devi prendere quella viottola là, a mancina, e camminare sempre diritto al naso. Non puoi sbagliare."
"Mi dica un'altra cosa. Lei che passeggia tutto il giorno e tutta la notte per il mare, non avrebbe incontrato per caso una piccola barchettina con dentro il mi' babbo?"
"E chi è il tuo babbo?"
"Gli è il babbo più buono del mondo, come io sono il figliuolo più cattivo che si possa dare."
"Colla burrasca che ha fatta questa notte, rispose il delfino, la barchettina sarà andata sott'acqua."
"E il mio babbo?"
"A quest'ora l'avrà inghiottito il terribile Pesce-cane, che da qualche giorno è venuto a spargere lo sterminio e la desolazione nelle nostre acque."
"Che è grosso di molto questo Pesce-cane?" domandò Pinocchio, che digià cominciava a tremare dalla paura.
"Se gli è grosso!..." replicò il Delfino. "Perché tu possa fartene un'idea, ti dirò che è più grosso di un casamento di cinque piani, ed ha una boccaccia così larga e profonda, che ci passerebbe comodamente tutto il treno della strada ferrata colla macchina accesa."
"Mamma mia!" gridò spaventato il burattino: e rivestitosi in fretta e furia, si voltò al delfino e gli disse: "Arrivedella, signor pesce: scusi tanto l'incomodo e mille grazie della sua garbatezza."
Detto ciò, prese subito la viottola e cominciò a camminare di un passo svelto; tanto svelto, che pareva quasi che corresse. E a ogni più piccolo rumore che sentiva, si voltava subito a guardare indietro, per la paura di vedersi inseguire da quel terribile Pesce-cane grosso come una casa di cinque piani e con un treno della strada ferrata in bocca.
Dopo mezz'ora di strada, arrivò a un piccolo paese detto "Il paese delle Api industriose". Le strade formicolavano di persone che correvano di qua e di là per le loro faccende: tutti lavoravano, tutti avevano qualche cosa da fare. Non si trovava un ozioso o un vagabondo nemmeno a cercarlo col lumicino.
"Ho capito", disse subito quello svogliato di Pinocchio, "questo paese non è fatto per me! Io non son nato per lavorare!"
Intanto la fame lo tormentava, perché erano oramai passate ventiquattr'ore che non aveva mangiato più nulla; nemmeno una pietanza di veccie.
Che fare?