Sorry, this browser is not supported due to insufficient spread or advanced age (Your version is unknown).


© Rootbook
Imprint



A Rootbook Author
2012 - today
Published by: Rootbook
EBook








Chapter 166



"E come si chiama?"
"Si chiama il Paese dei Balocchi. Perché non vieni anche tu?"
"Io? no davvero!"
"Hai torto, Pinocchio! Credilo a me che, se non vieni, te ne pentirai. Dove vuoi trovare un paese più salubre per noialtri ragazzi? Lì non vi sono scuole: lì non vi sono maestri: lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola: e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figurati che le vacanze dell'autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono coll'ultimo di dicembre. Ecco un paese, come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili!..."
"Ma come si passano le giornate nel Paese dei Balocchi?"
"Si passano baloccandosi e divertendosi dalla mattina alla sera. La sera poi si va a letto, e la mattina dopo si ricomincia daccapo. Che te ne pare?"
"Uhm!..." fece Pinocchio: e tentennò leggermente il capo, come dire: "È una vita che farei volentieri anch'io!".
"Dunque, vuoi partire con me? Sì o no? Risolviti."
"No, no, no e poi no. Oramai ho promesso alla mia buona Fata di diventare un ragazzo perbene, e voglio mantenere la promessa. Anzi, siccome vedo che il sole va sotto, così ti lascio subito e scappo via. Dunque addio e buon viaggio."
"Dove corri con tanta furia?"
"A casa. La mia buona Fata vuole che ritorni prima di notte."
"Aspetta altri due minuti."
"Faccio troppo tardi."
"Due minuti soli."
"E se poi la Fata mi grida?"
"Lasciala gridare. Quando avrà gridato ben bene, si cheterà", disse quella birba di Lucignolo.
"E come fai? Parti solo o in compagnia?"