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Chapter 94


La fata gli dette la pallina, e Pinocchio, dopo averla sgranocchiata e ingoiata in un attimo, disse leccandosi i labbri:
"Bella cosa se anche lo zucchero fosse una medicina!... Mi purgherei tutti i giorni."
"Ora mantieni la promessa e bevi queste poche gocciole d'acqua, che ti renderanno la salute."
Pinocchio prese di mala voglia il bicchiere in mano e vi ficcò dentro la punta del naso: poi se l'accostò alla bocca: poi tornò a ficcarci la punta del naso: finalmente disse:
"È troppo amara! troppo amara! Io non la posso bere."
"Come fai a dirlo se non l'hai nemmeno assaggiata?"
"Me lo figuro! L'ho sentita all'odore. Voglio prima un'altra pallina di zucchero... e poi la beverò!..."
Allora la Fata, con tutta la pazienza di una buona mamma, gli pose in bocca un altro po' di zucchero; e dopo gli presentò daccapo il bicchiere.
"Così non la posso bere!" disse il burattino, facendo mille smorfie.
"Perché?"
"Perché mi dà noia quel guanciale che ho laggiù sui piedi."
La Fata gli levò il guanciale.
"È inutile! Nemmeno così la posso bere..."
"Che cos'altro ti dà noia?"
"Mi dà noia l'uscio di camera, che è mezzo aperto."
La Fata andò e chiuse l'uscio di camera.
"Insomma", gridò Pinocchio, dando in uno scoppio di pianto, "quest'acquaccia amara, non la voglio bere, no, no, no!..."
"Ragazzo mio, te ne pentirai..."