Sorry, this browser is not supported due to insufficient spread or advanced age (Your version is unknown).


© Rootbook
Imprint



A Rootbook Author
2012 - today
Published by: Rootbook
EBook








Chapter 95


"Non me n'importa..."
"La tua malattia è grave..."
"Non me n'importa..."
"La febbre ti porterà in poche ore all'altro mondo..."
"Non me n'importa..."
"Non hai paura della morte?"
"Punto paura!... Piuttosto morire, che bevere quella medicina cattiva."
A questo punto, la porta della camera si spalancò ed entrarono dentro quattro conigli neri come l'inchiostro, che portavano sulle spalle una piccola bara da morto.
"Che cosa volete da me?" gridò Pinocchio, rizzandosi tutto impaurito a sedere sul letto.
"Siamo venuti a prenderti", rispose il coniglio più grosso.
"A prendermi?... Ma io non sono ancora morto..."
"Ancora no: ma ti restano pochi minuti di vita avendo tu ricusato di bevere la medicina, che ti avrebbe guarito dalla febbre!..."
"O Fata, o Fata mia, cominciò allora a strillare il burattino, datemi subito quel bicchiere...
Spicciatevi, per carità, perché non voglio morire, no... non voglio morire..."
E preso il bicchiere con tutt'e due le mani, lo votò in un fiato.
"Pazienza!" dissero i conigli. "Per questa volta abbiamo fatto il viaggio a ufo."
E tiratisi di nuovo la piccola bara sulle spalle, uscirono di camera bofonchiando e mormorando fra i denti.
Fatto sta che di lì a pochi minuti, Pinocchio saltò giù dal letto, bell'e guarito; perché bisogna sapere che i burattini di legno hanno il privilegio di ammalarsi di rado e di guarire prestissimo.