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Chapter 190


"Tu?"
"Io."
"Ah! mariuolo! Pretenderesti forse burlarti di me?"
"Burlarmi di voi? Tutt'altro, caro padrone: io vi parlo sul serio."
"Ma come mai tu, che poco fa eri un ciuchino, ora, stando nell'acqua sei diventato un burattino di legno?..."
"Sarà effetto dell'acqua del mare. Il mare ne fa di questi scherzi."
"Bada, burattino, bada!... Non credere di divertirti alle mie spalle. Guai a te, se mi scappa la pazienza."
"Ebbene, padrone: volete sapere tutta la vera storia?
Scioglietemi questa gamba e io ve la racconterò."
Quel buon pasticcione del compratore, curioso di conoscere la vera storia, gli sciolse subito il nodo della fune, che lo teneva legato: e allora Pinocchio, trovandosi libero come un uccello nell'aria prese a dirgli così:
"Sappiate dunque che io ero un burattino di legno come sono oggi: ma mi trovavo a tocco e non tocco di diventare un ragazzo, come in questo mondo ce n'è tanti: se non che per la mia poca voglia di studiare e per dar retta ai cattivi compagni, scappai di casa...
e un bel giorno, svegliandomi, mi trovai cambiato in un somaro con tanto di orecchi... e con tanto di coda!... Che vergogna fu quella per me!... Una vergogna, caro padrone, che Sant'Antonio benedetto non la faccia provare neppure a voi! Portato a vendere sul mercato degli asini, fui comprato dal Direttore di una compagnia equestre, il quale si messe in capo di far di me un gran ballerino e un gran saltatore di cerchi; ma una sera durante lo spettacolo, feci in teatro una brutta cascata, e rimasi zoppo da tutt'e due le gambe. Allora il direttore non sapendo che cosa farsi d'un asino zoppo, mi mandò a rivendere e voi mi avete comprato!"