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Chapter 104


E partirono. Dopo aver camminato una mezza giornata arrivarono a una città che aveva nome "Acchiappa-citrulli".
Appena entrato in città, Pinocchio vide tutte le strade popolate di cani spelacchiati, che sbadigliavano dall'appetito, di pecore tosate che tremavano dal freddo, di galline rimaste senza cresta e senza bargigli, che chiedevano l'elemosina d'un chicco di granturco, di grosse farfalle, che non potevano più volare, perché avevano venduto le loro bellissime ali colorite, di pavoni tutti scodati, che si vergognavano a farsi vedere, e di fagiani che zampettavano cheti cheti, rimpiangendo le loro scintillanti penne d'oro e d'argento, oramai perdute per sempre.
In mezzo a questa folla di accattoni e di poveri vergognosi passavano di tanto in tanto alcune carrozze signorili con dentro o qualche volpe, o qualche gazza ladra o qualche uccellaccio di rapina.
"E il Campo dei miracoli dov'è?" domandò Pinocchio.
"È qui a due passi."
Detto fatto traversarono la città e, usciti fuori dalle mura, si fermarono in un campo solitario che, su per giù, somigliava a tutti gli altri campi.
"Eccoci giunti", disse la Volpe al burattino."Ora chinati giù a terra, scava con le mani una piccola buca nel campo e mettici dentro le monete d'oro."