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Chapter 138


Pinocchio diventò serio.
"Che cosa brontoli fra i denti?" domandò la Fata con accento risentito.
"Dicevo..." mugolò il burattino a mezza voce, "che oramai per andare a scuola mi pare un po' tardi..."
"Nossignore. Tieni a mente che per istruirsi e per imparare non è mai tardi."
"Ma io non voglio fare né arti né mestieri..."
"Perché?"
"Perché a lavorare mi par fatica."
"Ragazzo mio, disse la Fata, quelli che dicono così, finiscono quasi sempre o in carcere o all'ospedale. L'uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall'ozio! L'ozio è una bruttissima malattia, e bisogna guarirla subito, fin da ragazzi: se no, quando siamo grandi, non si guarisce più."
Queste parole toccarono l'animo di Pinocchio, il quale rialzando vivacemente la testa disse alla Fata:
"Io studierò, io lavorerò, io farò tutto quello che mi dirai, perché, insomma, la vita del burattino mi è venuta a noia, e voglio diventare un ragazzo a tutti i costi. Me l'hai promesso, non è vero?"
"Te l'ho promesso, e ora dipende da te."